Paolo Franzato intervista Patty Pravo
IL
NUOVO AFFASCINANTE VIAGGIO DELLA MITICA PATTY PRAVO
La
rassegna “Estate al colle” presso il Colle San Carlo di Arona è in dirittura d’arrivo,
dopo aver offerto spettacoli per quasi tutte le sere di luglio con esibizioni
tra gli altri di Ron, Stadio, Gen Rosso, Nomadi, Elio, Simona Bencini e Sarah
Jane Morris, per concludersi domenica 30 luglio con il concerto del grande
musicista Goran Bregovic.
Ma
è sabato 29 che il festival ospita per il suo penultimo appuntamento il tanto
atteso concerto di Patty Pravo, in qualità di debutto ufficiale della tournée
che l’accompagnerà in giro per l’Italia. Nel trovarmi a dialogare con un vero e
proprio mito come la nostra Signora della Canzone significa lasciarmi
trasportare da onde cariche di emozioni e di affetto, oltreché di
consapevolezza. Perché parlare di questa grande Viaggiatrice che ha compiuto 40
anni di carriera, non significa solo trattare una parte importante della storia
della musica italiana, ma anche della storia più ampia dello spettacolo, del
costume e direi socioculturale dell’Italia.
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Signora
Strambelli quale responsabilità prova oggi a rivestire questo ruolo, che per
tanti si traduce in Mito, Simbolo, Icona…?
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Credo sia un fatto
di etica personale, sono dei doni che per chi li riceve sono da trattare con
rispetto per noi e per gli altri, e chi ti obbligano a svolgere bene la propria
attività. Non esiste nello stesso tempo una possibilità di scampo. Altrimenti
viceversa può provocare sofferenza agli altri. E’ importante continuare a
cercare e a stupirsi.
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Nella
canzone Caldo inclusa nel suo ultimo album Nic-Unic scrive e
canta: “Vivo immagini senza tempo… Riguardo ai cambiamenti non ci credo più,
guardiamo avanti e ancor più su”. Una densa carriera la sua, con grandi
successi, popolarità e varie evoluzioni. Sebbene non sia propensa a
celebrazioni nostalgiche come considera la sua quarantennale carriera?
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Per quanto non
abbia fatto conteggi, mi rendo conto di avere una carriera di una certa
rilevanza. Per il resto mi auguro di avere una vita sana per poi ritirarmi e
avere il tempo per ricordare e sorridere. Per ora sono ancora pronta a stupirmi
e a migliorarmi.
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Cantante
dalla voce raffinata e dotata, con una capacità interpretativa profonda e
originale, con una personalità magnetica, ma soprattutto vera e autentica
(quella che Wilde definisce La verità delle maschere). Qual è il prezzo
e il pregio di non tradire mai se stessi?
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Credo si nasca con
un proprio carattere. Io sono incomprabile, questo non è un fatto di cui
vantarmi ma è semplicemente il mio modo di essere, e con i tempi che corrono
bisogna mantenere l’impronta altrimenti ci perdiamo.
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Lei che
possiede uno stile di alta classe come convive con una certa superficialità
dilagante dei tempi odierni?
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Convivo male e da
essere umano anch’io subisco questa situazione. Cerco di riuscire a mantenere i
miei valori, non amo la mediocrità e il pressapochismo. Ho avuto dei grandi
maestri e queste mie peculiarità, oltre che dal carattere, derivano anche da
modelli che purtroppo non esistono più. Questo da una parte mi aiuta,
dall’altra mi porta ad essere severa con me stessa.
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Credo che
dietro le sue varie trasgressioni, provocazioni e trasformazioni ci sia, tra i
tanti fili, una indicazione che scorre nell’arco del suo percorso quale la
possibilità e il rispetto del Piacere nelle relazioni, nell’essere se stessi,
nell’arte.
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Quante cose belle!
Creo che ci debba essere questo piacere: noi dobbiamo rimanere liberi e un po’
bambini, mentre una parte di noi possa illuminarci nei momenti del bisogno
(dovrebbe accadere quotidianamente).
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Lei è una
delle più straordinarie interpreti dell’Amore, nelle sue infinite dimensioni.
Cosa ci racconta oggi Patty Pravo dell’Amore?
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Bisogna essere
liberi anche in questo, e rivolgere l’amore che vivi alle persone che ci
circondano e che si incontrano, cercando di trasmetterlo con la tua pace
interiore.
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Le sue
canzoni sono una bandiera dei sentimenti (spesso intima e solitaria) anche per
coloro i quali vivono dei sentimenti non facilmente accettati, riconosciuti e
corrisposti. Ritiene che oggi nella realtà della società italiana ci sia una
evoluzione o una involuzione dei costumi e delle mentalità?
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La situazione
italiana rientra nelle problematiche della società occidentale, con qualche
problema in più perché in Italia siamo sempre indietro e aspettiamo che si
risolva piano piano… Ma d’altro canto con la lagnanza giornaliera non si va da
nessuna parte, bisogna prendere atto della situazione e affrontarla con un po’
di ottimismo.
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Lei ha
una grande ammiratrice: Mina. Avete mai pensato di cantare insieme? Pensi alla
felicità del pubblico italiano e a quale successo discografico!
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Forse siamo due
solitarie, sarebbe divertente anche fare un trio con Ornella Vanoni (che è più
abbordabile), glielo dissi tempo fa tornando dall’America: facciamo i tre
frugolotti, voi siete le più grandi ed io la più piccola… solo per un fatto di
altezza reale! Non si sa mai nella vita!
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Cosa ci
riserva questo tour 2006 dal vivo a contatto col suo pubblico?
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Avrà una matrice
rock, sarò accompagnata da musicisti giovani, strepitosi, molto bravi e vitali
con i quali mi diverto molto sul palco. Proporrò un repertorio composto da
canzoni che non ho mai cantato dal vivo, come Dai sali su, I giorni
dell’armonia, La viaggiatrice-Bisanzio, Let’s go, Terra di
nessuno. E poi intreccio le date del tour con la registrazione del nuovo
album che uscirà nella primavera 2007, in modo tale da mantenere una dimensione
live.
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Le anteprime
a Foggia e Riccione, sabato 29 luglio il debutto ufficiale ad Arona. Un
messaggio ai suoi fans.
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Non pensavo che il
pubblico reagisse così bene! Mi ha talmente sorpreso e commosso che stiamo
pensando di fissare questo viaggio in un Cd live.
Grazie Patty per donarci così tanta voglia
di vivere.
Paolo
Franzato
© diritti riservati (per info e contatti: tel. 340.7426770)
[parzialmente pubblicata sul Quotidiano IL
GIORNO di sabato 29 luglio 2006;
integralmente pubblicata sulla rivista
VareseMese di Ottobre 2006]